IL LABORATORIO FOTOMETRICO DI CEVLAB

Tra le varie attrezzature di misura e di collaudo di cui è dotata, CEVLAB possiede moderni ed automatizzati laboratori fotometrici. Il termine “fotometria” deriva etimologicamente da due parole greche: phōtòs (φῶτός), cioè “della luce” e metríā (μετρία), cioè “misura”. La fotometria, quindi, è quella parte della scienza che si occupa di misurare la luce e quantificare le grandezze ad essa associate.

MA COSA SIGNIFICA IN CONCRETO MISURARE LA LUCE?

La prima grandezza che è possibile quantificare è l’energia emessa da sorgenti luminose e/o da dispositivi. Per fare questo nei nostri laboratori è presente una sfera di Ulbricht, di raggio 1m, che permette di misurare il flusso luminoso in lumen [lm] emesso dall’oggetto in prova.

Un’altra grandezza che è possibile misurare con le nostre fotocellule, sia fisse che mobili, è l’illuminamento in lux [lx], che esprime la quantità di flusso luminoso prodotto che incide su una data superfice.

Inoltre, siamo in grado di misurare l’intensità luminosa in candele [cd], cioè la quantità di flusso luminoso che si propaga in una data direzione all’interno di un determinato angolo solido.

Grazie a luminanzometri portatili, ci è possibile misurare la luminanza in nit [cd/m2] del dispositivo, che corrisponde alla quantità di flusso emesso da una data superficie in una specifica direzione di osservazione.

Completano l’attrezzatura fotometrica, infine, i colorimetri con cui si possono determinare le coordinate tricromatiche della luce emessa e, quindi, verificarne il corretto colore rispetto ad una applicazione o una specifica cliente. Con tali strumenti possiamo inoltre misurare la temperatura di colore in Kelvin [K]. Questo parametro è di grande interesse nell’illuminazione civile, perché contribuisce a definire che atmosfera sia possibile creare con una determinata sorgente.

COME SI SVOLGONO I TEST NEL LABORATORIO FOTOMETRICO?

Il tutto avviene in un ambiente completamente buio, in cui la luce ambientale residua è accuratamente misurata e monitorata per poterla compensare. All’interno di questo ambiente è presente un fotogoniometro su cui posizionare l’oggetto in prova. Mediante apposito software, il piatto del goniometro viene fatto ruotare ed è posizionato alle coordinate angolari richieste, prendendo come riferimento una posizione di “zero” definita ad inizio prova. Dopo aver posizionato il dispositivo, la fotocellula del goniometro misura i lux o le candele associate a quella posizione. Un software per l’elaborazione dei dati provvede a confrontare la misura con quanto richiesto dalle norme di legge o dalle specifiche cliente. Con questo strumento di misura siamo in grado di validare le distribuzioni luminose degli apparecchi secondo tutte le normative di legge mondiali (Europa, USA, Cina, Taiwan, etc.) per i dispositivi di illuminazione e segnalazione luminosa automotive. Tuttavia, essendo il sistema totalmente flessibile e programmabile, è possibile definire prove e misure su specifiche cliente e/o rispetto a normative di altri settori.

Oltre a misure puntuali, lungo linee o su aree della distribuzione luminosa, abbiamo la possibilità di mappare in modo completo il fascio luminoso emesso da un dispositivo e di rappresentarlo mediante dei livelli di intensità o illuminamento (isolux), generando così un grafico 2D. Questi grafici rappresentano la distribuzione luminosa dell’apparecchio come se fosse proiettata su di un piano verticale. È possibile, in seguito, elaborare le mappe in modo da visualizzare la proiezione a terra del fascio di luce, ottenendo così la distribuzione orizzontale dell’illuminamento come se fosse visto dall’alto. Questa modalità di rappresentazione è chiama comunemente “Bird’s Eye View” ed è utile per valutare le prestazioni di fasci abbaglianti e anabbaglianti sul piano stradale. In questo caso, è possibile definire liberamente i parametri di montaggio dei proiettori rispetto al suolo, in modo da rispettare le specifiche del cliente.

Tra le diverse attrezzature disponibili, possediamo sistemi per la misura del CIL, cioè del Coefficiente di Intensità Luminosa [mcd/lux], per i sistemi catadiottrici, cioè di sistemi progettati per riflettere la luce nella stessa direzione di incidenza. Per la misura, i dispositivi catadiottrici vengono posizionati sul fotogoniometro ed illuminati da un illuminante A standard, ovvero un fascio luminoso uniforme di temperatura di colore pari a 2856 K, cioè uguale a quella delle sorgenti ad incandescenza. Le fotocellule, posizionate di fianco alla sorgente luminosa illuminante e angolate rispetto a questa degli angoli previsti dalle normative ECE o SAE, sono in grado di rilevare l’intensità riflessa dal sistema catadiottrico.

LE ULTIME INNOVAZIONI PER IL LABORATORIO FOTOMETRICO DI CEVLAB

Di recente CEVLAB, oltre al fotogoniometro di tipo A normalmente utilizzato nel settore automotive, si è dotata di un fotogoniometro in grado di eseguire misure secondo fotometria di tipo C, impiegata solitamente nel settore dell’illuminazione civile. Questo ci permette di misurare il solido fotometrico degli apparecchi di illuminazione destinati al general lighting e di mettere a disposizione dei clienti i dati fotometrici in formato Eulumdat (*.LDT) o in formato IESNA (*.IES).

Per garantire ai nostri clienti misure precise ed affidabili, CEVLAB sottopone tutte le attrezzature e gli strumenti dei laboratori fotometrici a verifica e calibrazione periodica, in base alla frequenza di utilizzo e comunque entro due anni dall’ultima calibrazione.

Tutto questo ci permette di rispondere sempre in maniera precisa ed efficiente alle richieste e alle esigenze di misura della luce dei nostri clienti.